Storia dell’ISTDP
I primi tentativi di accorciare la durata delle terapie possono essere ricondotti ad alcuni degli allievi prediletti di Freud.
I precursori delle terapie intensive dinamiche brevi hanno segnato profondamente anche il corso della psicoterapia. Tra essi ricordiamo:
- Sándor Ferenczi
- Otto Rank
- Alfred Adler
- Franz Alexander
- Michael Balint
- David Malan
- Peter Sifneos
- John Bowlby
A partire dagli anni ’70 la psicoterapia dinamica breve ha fatto notevoli progressi, soprattutto grazie alle innovazioni nella condotta della seduta introdotte da Habib Davanloo con l’ ISTDP. Egli notò che i pazienti tendono inconsciamente a resistere agli sforzi del terapeuta di arrivare alla fonte delle loro difficoltà e che, contemporaneamente, mostrano segnali di ansia inconscia. Davanloo, attraverso l’uso estensivo della videoregistrazione delle sedute, mostrò che con l’ ISTDP era possibile promuovere cambiamenti profondi, con un numero limitato di sedute, anche in pazienti “complessi”. La mobilizzazione precoce delle emozioni transferali e delle difese ad esse collegate e un attenta regolazione dell’ansia sono le chiavi di accelerazione del processo.