Evoluzione dell’ISTDP
L’ ISTDP si è molto evoluta nel corso dei decenni e ha allargato la propria area di intervento a territori che le erano precedentemente preclusi, affinando i propri strumenti ed ottenendo così una maggiore efficacia proprio con le personalità e le patologie che rappresentavano il suo target primario.
H.Davanloo ha inizialmente messo a punto l’ISTDP a partire da ricerche svoltesi negli anni 60 e 70. I pazienti più gravi originariamente trattati erano altamente resistenti e richiedevano un approccio molto confrontativo.
Tra gli anni ’80 e ’90 le ricerche l’hanno portato ad ampliare l’area di intervento della psicoterapia intensiva dinamica breve, applicandola ai disturbi di somatizzazione.
A partire dagli anni ’90 e nell’ultimo decennio sono state apportate all’ ISTDP ulteriori modifiche per allargarne l’efficacia allo spettro dei pazienti fragili. In Italia questa tipologia di intervento ha assunto il nome di “modello graduato”.
Il Modello graduato è caratterizzato dall’alternarsi di fasi di pressione a fasi di ricapitolazione; vi è poco o nessuno spazio per il momento confrontativo. La mancanza di confrontazione (challenge) può rendere questo modo di procedere apparentemente molto differente dalla ISTDP tradizionale. Le ricerche di A. Abbass mostrano che con l’introduzione del modello graduato l’ ISTDP diviene efficace con il 52% della popolazione psichiatrica e con l’86% di tutti gli invii ambulatoriali (H. Davanloo, 2005; A. Abbass, 2002).